Roma, 22 gennaio 2021 – Medici per i Diritti Umani (Medu) esprime profonda preoccupazione per il preannunciato sgombero della casa cantoniera autogestita “Chez JesOulx” in Oulx, Alta Valle di Susa. Questa casa, occupata dal dicembre del 2018 da attivisti, ha accolto in questi anni migliaia di persone in transito verso la Francia fornendo loro cibo, vestiario e un luogo dove poter riposare dopo un viaggio durato anni che le ha sottoposte a gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani. Nel rifugio autogestito la media delle persone soggiornanti non è quasi mai stata inferiore alle 30 presenze, con picchi di oltre 80 presenze giornaliere. Da settembre a dicembre, Medu ha stimato che il rifugio Chez JesOulx abbia accolto circa3500 persone, mentre l’altro rifugio presente a Oulx e riconosciuto dalle istituzioni, Fraternità Massi-Talità Kum, che accoglie soprattutto i respinti alla frontiera ed è aperto esclusivamente dalle 16.00 di sera alle 10 del mattino successivo, ne abbia accolte circa 1200. Entrambe le strutture sono spesso sovraffollate e non sono stati predisposti, neanche nei comuni limitrofi, altri luoghi di accoglienza per le persone in transito.
In considerazione dell’aumento dei flussi, delle temperature
estremamente rigide, della presenza di numerose famiglie con bambini in
condizione di evidente vulnerabilità, dell’insufficienza e inadeguatezza
delle strutture di accoglienza esistenti da una parte e dall’altra
della frontiera, ed infine dei rischi per la salute esasperati dalla
pandemia, il preannunciato sgombero della casa cantoniera
rappresenterebbe una soluzione disumana e non realisticamente
percorribile, in assenza di adeguate soluzioni di accoglienza
alternative. In una situazione già denunciata di mancanza di spazi lo
sgombero della casa cantoniera concentrerebbe in un solo centro la
popolazione migrante e metterebbe a grave rischio l’incolumità e la
salute di donne, uomini e bambini.
Medu inoltre chiede con forza che i Sindaci dei Comuni di Bardonecchia,
Oulx, Cesana, Claviere e, in generale, dell’Alta Valle di Susae
la Prefettura si facciano carico della situazione di emergenza
attualmente in corso e si adoperino per predisporre nell’immediato
strutture con un numero di posti adeguato e condizioni di accoglienza
dignitose e coerenti con la normativa anti-Covid, nel rispetto della
dignità umana e a tutela della salute individuale e collettiva.