Da due anni, delle persone occupano la foresta di Rohanne situata al centro della ZAD. E’ prima di tutto un bosco umido, dove cresce principalmente pini, castagni e querce. Alcuni di questi alberi hanno oggi più di 100 anni. In quei boschi, le sere di umidità, bisogna camminare con prudenza, per non calpestare le salamandre di fuoco che ci vivono numerose. Ogni notte ci addormentiamo sentendo cantare le civette. Certo è una piccola foresta, ma è piena di vita. Piante e animali ci sguazzano, come noi d’altronde. Però oggi è gravemente minaciata dal progetto d’aeroporto di Notre-Dame des Landes.
Giovedì 18 ottobre, gendarmi e bulldozer sono venuti a distruggere la nostra bella capana collettiva, costruita su tre piani. I gendarmi sono ancora venuti il martedì 30 ottobre e nella mattinata di mercoledì 31, per distruggere le sette capanne costruite sugli alberi e due nuove piattaforme collettive costruite dopo la loro ultima visita in questi luoghi. C’era almeno una cinquantina di gendarmi che proteggevano due navicelle-montacarichi utilizzate da una squadra di “scalatori”, navicelle che hanno permesso di arrivare alle capanne per sgombrarci e che fu fatto in maniera estremamente violento. I due primi alberi svuotati dai loro occupanti furono tagliati immediatamente. Per evitare quello, gli occupanti delle altre capanne sono saliti più in alto negli alberi. Incapaci di farli scendere, le forze dell’ordine si sono limitati a distruggere le capanne, con l’aiuto dei loro macchinari. Questo metodo ha certo permesso di salvare gli alberi, ma ha fatto correre grandi rischi alle persone che avevano deciso di nascondersi nei rami più alti. Infatti, gli alberi sono stati scossi dai macchinari, facendo sentire una serie di scricchiolii ed eravamo poco rassicurati sul fatto che i lavoratori non sembrassero molto preoccupati della pericolosità dei loro atti.
Non volendo lasciare loro la benché minima vittoria, abbiamo subito costruito “in fretta” una nuova capanna al suolo per poter dormire nella foresta già all’indomani. Il lunedì 5 novembre, la foresta fu accerchiata da una ventina di furgoni. Ne uscirono duecento gendarmi, flashball e scudi alla mano, che entrarono a piedi per sgombrare le sei persone che ci dormivano. Hanno poi distrutto la capanna, tagliato i matterassi e rotto le biciclette.
La distruzione delle nostre capanne ha solo rafforzato la nostra determinazione a rimanere e a ricostruire le difese della foresta, sempre più alte e sempre più solide. La foresta di Rohanne tutta intera sarà presumibilmente rasa quest’inverno e non abbiamo più tempo da perdere. Bisogna ricostruire ed organizzarci per evitarlo.
La settimana seguente la manifestazione di rioccupazione del 17 novembre, da lunedì 19 novembre a venerdì 23, vi invitiamo a venire con le vostre conoscenze e/o gli attrezzi per partecipare alla ricostruzione e alla rioccupazione della foresta. Ci sentiamo ben circondati e pieni di energia ma è importante essere il più numerosi possibile!
Vi proponiamo di aiutare le persone inesperte ad apprendere a salire ed a costruire negli alberi per difendere questo posto tutti insieme. E’ importante sapere che la settimana si preannuncia fredda, umida e fangosa, bisogna dunque venire ben equipaggiati! C’è posto per dormire sulla ZAD, ma vi raccomandiamo di essere il più possibile autonomo (vestiti contro freddo e pioggia, tende e sacchi a pelo, etc). Tutti i materiali sono benvenuti (materiale per scalate, corde in polypropylene, assi, travi, chiodi, attrezzi…). Soprattutto abbiamo bisogno della vostra energia e delle vostre idee per rinforzare la difesa della foresta. Hanno rotto solo delle capanne, noi siamo sempre lì e non andremo via!