Torino: Solidarietá all’Asilo – Raccolta di comunicati e azioni [ITA]

Sommario:

Berlino: Striscione in solidarietà con gli arrestat* dell’operazione Scintilla
Milano: Attacco a Banca Intesa
Pinerolo: Attacco in solidarietà agli anarchici arrestati
Torino: Solidali interrompono l’udienza Scripta Manent
Basilea e Grecia:
Solidarietà all’Asilo
Brescia: Volantino distribuito in solidarietà all’Asilo
Lecce:
Manifesto affisso
Venezia: Attaccato Bancomat
Salerno: Solidarietà ai compagni e alle compagne di Torino
Milano: Nuova azione in solidarietà ai compagni di Torino
Salonicco: Azione a Salonicco in solidarietà coi torinesi
Saronno: Solidarietà ai compagni e alle compagne di Torino
Torino: Dentro e dietro quello striscione c’era tutto, CSOA GABRIO
Manifesto in solidarietà agli arrestat* a Torino per lo sgombero dell’Asilo e per l’operazione “Scintilla”
Messico: Solidarietà all’Asilo Occupato
Carrara: Solidarietà e vicinanza coi compagni dell’Asilo occupato e con tutti gli arrestati.
Lecco: Solidarietà all’Asilo
Trento: Compagni nostri
Atene: Striscioni in solidarietà con l’Asilo occupato
Milano: Azione in solidarietà agli arrestati di Torino
Roma: Solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati dalla procura di Torino
Bologna: Corteino in solidarietà con gli arrestati a Torino
Cagliari: Solidarietà ai compagni dell’Asilo occupato
Bologna: Corteino in solidarietà con gli arrestati a Torino
Savona: Solidarietá all’Asilo Occupato e ai compagni di Torino
Napoli: Comunicato solidarietà per l’Asilo
Torino: Solidarietà all’Asilo sgomberato, Mezcal Squat
Rovereto: Incendiato l’ingresso del tribunale

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Berlino: Striscione in solidarietà con gli arrestat* dell’operazione Scintilla

Sabato 16 Febbraio durante la manifestazione contro il Polizeikongress a Berlino abbiamo esposto uno striscione in solidarietà all’ Asilo Occupato a Torino sgomberato il 7 Febbraio, a* compagn* anarchic* colpit* dall’ ultima ondata repressiva denominata Scintilla. e a tutt* gli/le* arrestat* e fermat* delle mobilitazioni a seguire.

Contro governi che rafforzano sempre più i propri confini e continuano a produrre deportazioni e morti in mare.
Contro il rafforzamento delle misure repressive e di controllo tecnologico che il Polizeikongress ogni anno discute.
Contro le politiche razziste e fascio-populiste del Governo giallo-verde che minaccia lo sgombero di tutti i Centri sociali e le case occupate.

La solidarietà internazionalista è una nostra arma!
Come compagn* migrant* la nostra complicità a tutt* i/le* compagn* arrestat*.
Per un mondo senza frontiere!
Per un mondo senza governi!

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Milano: Attacco a Banca Intesa

riceviamo e pubblichiamo:

Questa notte attacata banca Intesa san paolo di Viale Umbria a Milano. Spaccate a martellate tutte le vetrate e uno sportello bancomat.
Libertà per i compagni e le compagne di Torino!
Libertà per i compagni e le compagne di Trento e Rovereto!

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Pinerolo: Attacco in solidarietà agli anarchici arrestati

riceviamo e pubblichiamo:

Questa notte abbiamo attaccato a mazzate l’ufficio postale di Pinerolo, solidali e complici con gli anarchici e anarchiche arrestati a Torino e in Trentino, e con i compagni detenuti per i fatti di Firenze e per l’operazione Scripta manent.

SALVINI BOIA – L’ASILO E’ OVUNQUE

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Torino: Solidali interrompono l’udienza Scripta Manent

Lunedì 11 febbraio nell’aula bunker del carcere di Torino un nutrito gruppo di compagni e compagne ha espresso la sua solidarietà agli anarchici/e sotto processo in seguito all’Operazione “Scripta manent”. Il PM Roberto Sparagna, è stato impossibilitato a prendere parola per formulare la sua requisitoria. Dopo diversi slogan e la lettura del seguente testo, la Corte ha interrotto l’udienza. L’aula è stata sgomberata dall’intervento delle squadre antisommossa. Nel corso della protesta è stata espressa solidarietà a tutti gli anarchici arrestati sotto processo in questo periodo, in seguito all’operazione “Scripta manent”, operazione “Panico” e “Scintilla”, e contro lo sgombero dell’Asilo Occupato a Torino.

TUTTI LIBERI!! EVVIVA L’ANARCHIA !!


Qui si stanno mettendo sotto accusa 20 anni di storia dell’Anarchismo.
Non siamo imputati, ma questa è la nostra Storia ed il nostro percorso rivoluzionario.
E proprio a questo percorso appartengono le pratiche oggi sotto processo.
Siamo tutti coinvolti e i boia dello stato non possono definire né comprendere le nostre idee e le nostre vite.
Solidarietà ai prigionieri anarchici e rivoluzionari!
Non un passo indietro, Sempre A Testa Alta.
“Fermamente e senza compromessi verso il nostro obiettivo”.
Per l’Anarchia”!

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Basilea e Grecia: Solidarietà all’Asilo

Basilea

Basilea

Dalla Grecia:

Solidarietà ai compagne e compagni arrestati dell’ Αsilo Οccupato a Torino.

I l7 Febbraio le forze della repressione dello stato italiano hanno sgomberato l’occupazione anarchica dell’Asilo Occupato a Torino, eseguendo 6 arresti. L’occupazione durava da 24 anni e il suo sgombero era parte delle promesse eletteroli del governo Salvini – Di Maio, come lo sgombero di altre occupazioni in tutta Italia. Nello spazio vivevano anche famiglie di profughi dai paesi del Maghreb.
Domenica 17-2, abbiamo organizzato una simbolica azione di solidarieta’ al consolato italiano di Corfu (Κερκυρας) e abbiamo appeso uno striscione nel centro di Corfu.
Solidarieta’ alle compagne e ai compagni arrestati dell’Asilo Occupato di Torino
Sulle rovine della proprieta’, sorgeranno occupazioni
Occupazione Allerta

fonte: athens.indymedia.org

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Brescia: Volantino distribuito in solidarietà all’Asilo

Giovedì lo Stato repressivo ha sgomberato l’Asilo Occupato di Torino arrestando Larry, Antonio, Silvia, Carla, Giada e Beppe. I/Le compagn* sono stati arrestati con l’accusa di associazione sovversiva (art. 270) per aver portato avanti le loro idee di liberazione nel contesto delle lotte ai CPR e contro tutte le prigioni.

In un sistema violento che mira, attraverso repressione e violenza, a creare divisione sociale e appiattire le coscienze, la risposta non può essere che spontanea e selvaggia.

L’occupazione di edifici vuoti e inutilizzati non possono essere visti come reato, bensì come una risorsa per la collettività che li attraversa uscendo dall’ottica capitalista.

La riappropriazione degli spazi è una sottrazione al pensiero unico fatto di supermercati e filo spinato, paradiso per i padroni e inferno per gli sfruttati.

L’autogestione e l’azione diretta sono pratiche quotidiane per chi immagina un altro tipo di esistenza. Davanti all’idea di libertà lo Stato ha come antidoto repressione fatta di controllo e sicurezza: concetti che disertiamo.

Questo sabato, durante la manifestazione di solidarietà all’Asilo, plotoni di poliziotti hanno aggredito il corteo e compiuto rastrellamenti nel centro storico.

Sono stati fermati altri 12 compagni e 4 sono rimasti feriti (di cui uno in codice rosso). L’aggressione di Stato avvenuta a Torino (storicamente laboratorio del controllo sociale), è frutto del decreto sicurezza e delle misure liberticide del governo 5s-Lega.

Soffocare il dissenso, inasprire le pene, santificare la divisa è la risposta del potere, che mette in luce la sua debolezza e le insostenibili fratture nelle sue fondamenta.

Ora più che mai è fondamentale non chinare la testa, riappropriarsi delle strade e delle pratiche di lotta da troppo tempo rimaste atrofizzate.

Solidarietà con l’Asilo Occupato, con tutt* i/le compagn* arrestati e con chi, ancora rinchiuso nelle galere infami, porta avanti una lotta di resistenza tra isolamenti e pestaggi

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Lecce: Manifesto affisso

I CIELI BRUCIANO

7 febbraio 2019: sei anarchici arrestati a Torino con l’accusa di associazione sovversiva, per aver portato avanti una lotta contro i CIE (ora CPR) per stranieri senza documenti.
A colpire non è il capo di imputazione, usato a profusione contro gli anarchici, quanto l’obiettivo della lotta.
Da un lato esso dimostra come i lager per migranti, da vent’anni a questa parte, siano importanti per lo Stato e i governanti di ogni colore come strumento non solo di vera e propria deportazione verso i
paesi d’origine per alcuni disperati che incappano nella rete, quanto come arma di ricatto verso la totalità della massa immigrata presente in Italia; monito per coloro che – per il momento – sono in regola coi documenti, ma possono sempre perderli, e ricatto per tutti quelli che devono, invece, nascondersi nell’ombra e vivere braccati. Un ricatto di natura principalmente economica, che serve a rendere schiava una massa di persone disposte a lavorare a qualunque condizione pur di
sopravvivere, e si riverbera anche sugli immigrati regolari e gli
italiani poveri, costretti ad accettare anch’essi condizioni di lavoro
miserabili pur di non restare esclusi dalla schiavitù salariale, in un
perverso meccanismo che alimenta l’odio e il razzismo verso chi subisce
le stesse condizioni, piuttosto che verso coloro che le generano.
D’altra parte, però, gli arresti di Torino dimostrano anche che, in un
periodo in cui il razzismo di Stato è lo specchio di un malessere e di
un rancore sociale che si alimentano reciprocamente, esistono ancora
individui generosi che scelgono di mettere in gioco la propria libertà e
battersi per la libertà di tutti, lottando contro l’infamia dei nostri
tempi che vorrebbe rendere normale l’internamento dello straniero povero
che cerca di penetrare in Europa e le quotidiane stragi che si
susseguono nel Mediterraneo, e non solo. Una infamia che vuole rendere
normale l’abbattimento dei confini per far viaggiare le merci e renderne
più nitida la linea quando ad oltrepassarla siano le persone, certe
persone, e per farlo rimarca quel confine col loro sangue.
È strano che questo sangue non scandalizzi le anime belle inebetite
davanti agli schermi, quanto le abbiano scandalizzate delle vetrine
sfasciate o dei cassonetti in fiamme… Ancora troppo poco, davvero,
rispetto a quanto accade.
Vent’anni di rivolte, fughe, danneggiamenti da parte dei reclusi, e
lotte all’esterno da parte di molti solidali hanno dato tanto: hanno
chiuso centri per lunghi periodi o definitivamente, ma ancora non si è
riusciti ad annientare del tutto il meccanismo della reclusione e
deportazione degli stranieri senza documenti. I cieli bruciano, e non
basteranno sei o più arresti a fermare questa lotta.
Avanti così.
Solidarietà agli arrestati di Torino. Libertà per tutti
Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine”

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Venezia: Attaccato Bancomat

riceviamo e pubblichiamo:

La mattina di martedì 12 febbraio con tutta probabilita’ qualche borghese o turista che sia si trovato spiazzato ed indignato per non poter piu` prelevare all`unicredit di San Pantalon a Venezia, ” Terrorista e` lo Stato! Solidarieta` alle arrestat* di Torino!”
Le forze del M.A.L. hanno colpito ancora…nel silenzio assordante degli infami giornali, contro la citta` vetrina, frantumiamola! LIBER* TUTT*

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Salerno: Solidarietà ai compagni e alle compagne di Torino

da lapiega

Anche da Salerno solidarietà ai compagni e alle compagne di Torino per gli arresti, lo sgombero dell’Asilo e la terribile repressione che stanno subendo in questi giorni. Tutte libere, tutti liberi!

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Milano – Nuova azione in solidarietà ai compagni di Torino

Riceviamo e pubblichiamo:

Ieri notte a Milano in via Meda rotta a martellate bancomat e vetrate della banca Intesa SanPaolo. Scritto sull-ingresso “Libertà per i compagni arrestati a Torino”.
Abbiamo scelto Intesa Sanpaolo individuandola come una delle principali responsabili della riqualificazione del quartiere Aurora e di conseguenza responsabile dello sgombero dell-Asilo e in qualche modo dell-arresto dei compagni.

liberi tutti, libere tutte

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Azione a Salonicco in solidarietà coi torinesi

Sabato 9 Febbraio abbiamo attaccato la camera di Commercio Italo-Greca di Salonicco, lasciando un ordigno esplosivo davanti all’entrata principale; una azione che è stata tenuta nascosta dai media.
Questo attacco è una risposta alla repressione portata avanti dallo Stato italiano, con l’ultimo esempio dell’operazione di sgombero dell’Asilo Occupato di Torino.
Nella prima mattina di giovedì 7 Febbraio l’occupazione è stata sgomberata, e la stessa mattina, sei compagni sono stati arrestati con l’accusa di associazione sovversiva.
L’occupazione esisteva da 24 anni ed era punto di riferimento per le continue azioni contro I centri di detenzione per immigrati, contro gli sfratti degli alloggi popolari e contro la gentrificazione del quartiere.
Questo colpo repressivo arriva alla fine di un climax di persecuzioni che in questi anni hanno colpito gli anarchici torinesi, attrraverso arresti, obblighi e divieti di dimora e molto altro.

Questo attacco è un segnale di solidarietà nei confronti dei compagni di Torino che continuano a lottare
È anche un segnale di solidarietà con Spyros Christodoulou che è in sciopero della fame dal 14 Gennaio. Tieni duro Spyros.

CREIAMO LEGAMI DI SOLIDARIETÀ TRA I CONFINI CHE CI DIVIDONO

PER UN MONDO SENZA GALERE SOLIDARIETÀ CON L’ASILO OCCUPATO

LIBERTÀ PER I 6 ARRESTATI

LIBERTÀ PER BATTISTI, MORTE ALLO STATO

LIBERTÀ PER I PRIGIONIERI DELL’OPERAZIONE SCRIPTA MANENT E PANICO

PER L’ANARCHIA

fonte: https://athens.indymedia.org/post/1595572/

Saronno – Solidarietà ai compagni e alle compagne di Torino

DA SARONNO
NOSTRA LA RABBIA, NOSTRO L’AMORE

7 febbraio 2019: una di quelle date che non scorderemo.

Due compagne e quattro compagni sono stati arrestati con l’accusa di associazione sovversiva (la settima compagna, sulla quale pende il mandato d’arresto, è ancora uccel di bosco); questo perché ritenuti responsabili della stesura di un interessante opuscolo che analizzava il funzionamento dei C.P.R. e ne indicava i responsabili e complici) e accusati di alcuni attacchi contro i C.P.R. o i responsabili delle deportazioni delle persone senza documenti.

Negli anni sono state varie le lotte contro questi centri, la più intensa condotta dagli stessi detenuti che ha visto andare letteralmente in fiamme questi spazi e la conseguente chiusura della maggior parte di essi.

Da fuori queste lotte sono state sostenute con ogni mezzo necessario, e con una idea chiara di cosa vuol dire lottare per la libertà.

I giornali e la politica stanno dipingendo persone che dedicano la propria vita a lottare attivamente con anima e corpo contro le ingiustizie di questo sistema come dei mostri che praticano violenza indiscriminata e priva di senso. La polizia priva della libertà le persone che la libertà la ricercano, per sé e per gli altri, in tutti gli aspetti della propria esistenza.

Non è nulla di nuovo, non sorprende.

Viviamo in un mondo fatto di violenze, sbirri, galere, sfruttamento, discriminazioni, frontiere, deportazioni e guerre. Chi governa e ci guadagna in termini economici ha tutto l’interesse che le cose rimangano così come sono, o che peggiorino ulteriormente inasprendo leggi, alzando tasse, costruendo sempre più muri e producendo sempre più armi.
È dunque ovvio che l’ascia del boia cada sulle teste di chi invece questo mondo vorrebbe ribaltarlo da cima a fondo e decide di lottare, ogni giorno, con determinazione, coraggio e intelligenza.

E così nelle città la vita si fa sempre più difficile; nei mari, alle frontiere e nelle guerre muoiono migliaia di persone, i fascisti si fanno sempre più spazio e sbirri e telecamere riempiono le strade.

I quartieri e con essi la vita delle persone vengono svenduti in nome di una gestione più redditizia della città, un delinearsi strategico degli spazi e dei tempi del capitale che non lascia alcuno spazio di libertà. E così vengono spazzati via gli ultimi luoghi di resistenza.
E così, insieme agli arresti, il 7 febbraio 2019 inizia lo sgombero dell’Asilo occupato di via Alessandria.
Per tutto questo proviamo una rabbia così intensa che si stringono, fino in fondo, tutte le viscere. Ma è tanto anche l’amore che ci anima.
Amore per tutto ciò che abbiamo vissuto insieme ai nostri compagni arrestati, amore per tutto quello che l’Asilo ha significato per molti e molte di noi. Tra quelle mura abbiamo stretto legami forti e vissuto momenti intensi tra iniziative e assemblee, cene, risate e difficoltà.
Amore per la libertà che, ne siamo consapevoli, si conquista lottando insieme, metro per metro.
Ci hanno tolto uno spazio e sei compagni. Succederà ancora, a Torino e altrove. Ma la rabbia e l’amore che abbiamo condiviso in questi anni, ancora una volta nei giorni appena trascorsi e che, ne siamo certi e felici, condivideremo ancora, quelli no, non ce li toglieranno mai.
Per scrivere alle persone in carcere:
Rizzo Antonio, Salvato Lorenzo, Ruggeri Silvia, Volpacchio Giada, Blasi Niccolò, De Salvatore Giuseppe presso C.C. Lorusso e Cutugno via Maria Adelaide Aglietta, 35, 10149 Torino TO
Per contribuire alla copertura delle spese legali, inviare un benefit al conto intestato a Giulia Merlini e Pisano Marco IBAN IT61Y0347501605CC0011856712 ABI 03475 CAB 01605 BIC INGBITD1

https://collafenice.wordpress.com/2019/02/14/nostra-la-rabbia-nostro-lamore/


Torino: Dentro e dietro quello striscione c’era tutto, CSOA GABRIO

E’ ormai passata quasi una settimana dallo sgombero dell’Asilo di via Alessandria, spazio occupato nel lontano 1995. In città si sono susseguiti diversi cortei e appuntamenti di lotta per esprimere con chiarezza che quando si sgombera uno spazio occupato con una storia di resistenza e lotta, non lo si può fare senza pagare un prezzo alto e senza aspettarsi una risposta di degna e determinata rabbia.
Dopo queste giornate ci sono compagni e compagne in carcere che vogliamo subito liberi e libere.
L’inchiesta della magistratura, che costruisce accuse di associazione eversiva per alcune campagne di lotta contro i CPR ed i luoghi di negazione della dignità dei migranti, è stato il pretesto per lo sgombero. L’intera operazione è apparsa da subito come frutto di una rappresentazione studiata a tavolino.
Il massiccio spiegamento di forze dell’ordine, con uomini e mezzi provenienti da altre città, è stato un chiaro messaggio rispetto chi voleva resistere e chi voleva portare solidarietà, ma anche per gli abitanti della zona, ancora oggi militarizzata, con il duplice segnale inviato al quartiere: da un lato quello muscolare, dall’altro quello dell’individuazione di un finto pericolo, un’occupazione, e con essa chi la abita e la rende viva.
Immediato e scontato il consenso delle istituzioni, Sindaca Appendino in testa, tutti impegnati a cinguettare, chi congratulandosi, chi rilanciando e invocando subito nuovi sgomberi. E, come da copione, il Ministro degli Interni ha gongolato convinto di avere un nuovo scalpo caldo per la sua continua campagna elettorale.
Sono state giornate in cui la questura cittadina ha scientificamente messo in campo una durissima repressione contro ogni voce di dissenso. L’abbiamo visto sin dalle prime ore delle sgombero, attraverso provocazioni, aggressioni, caccia al manifestante, sequestri veri e propri durati anche diverse ore.

Poi il corteo di sabato che segna, dopo le giornate di resistenza di giovedì e venerdì, una risposta chiara all’attacco repressivo.
Le dichiarazioni del Questore assumono tratti tragicamente grotteschi: parla di polizia pronta a “combattere come a Fort Alamo” e definisce i fermati durante il corteo come “prigionieri e non arrestati” (facendo intendere che…?), continuando ad essere fedele al copione della costruzione ed alla criminalizzazione del nemico. Il corteo di sabato è grosso, in tanti e tante portano la solidarietà, ed è proprio quella solidarietà, quella di noi tutti e tutte, che ancora il Questore prova a criminalizzare riproponendoci la solita vecchia divisione tra buoni e cattivi in una sua versione più subdola.
Davvero stupisce – come ha dichiarato Messina – che lo sgombero di una realtà sociale, presente da anni nel quartiere di Aurora e Porta Palazzo, susciti una risposta di solidarietà nella nostra città?
L’Asilo è stato per anni luogo di socialità e di organizzazione della solidarietà in quartiere. In un quartiere regalato alle speculazioni di Lavazza, nota multinazionale torinese arricchitasi depredando le ricchezze dei paesi africani e sudamericani, un vera gloria dell’italianissima filosofia “aiutiamoli a casa loro”, un quartiere che fa gola quindi agli speculatori perché ancora ricco di quelle proprietà pubbliche, o come ama chiamarle il Vice Sindaco Montanari “beni comuni”, che continuano ad essere regalate ai ricchi palazzinari cementificatori della nostra città.
Vice Sindaco che, invece di rilasciare interviste ai giornali in questo inizio di settimana, meglio avrebbe fatto a rimanere in silenzio, cosa che gli riesce piuttosto bene quando deve avallare speculazioni e svendite del patrimonio pubblico.
In un suo post su facebook, con la tipica arroganza di chi crede di avere la verità in mano, ha definito l’Asilo un posto “odiato dai cittadini”, un rifugio di delinquenti, insomma “niente a che vedere con Cavallerizza, Gabrio e Askatasuna”, oltre a rivendicarsi la “liberazione” delle palazzine dell’ex-moi con “pratiche riconosciute dappertutto (???) per intelligenza e attenzione”.
Noi il Vice Sindaco l’abbiamo conosciuto qualche anno fa, forse per questo ama citarci. Prima di intraprendere la carriera politica fu consulente del comitato di cittadini che si opponeva al progetto di speculazione sull’ex fabbrica Diatto, in Zona San Paolo, scrivendo la relazione storica che dimostrava come fosse fraudolento l’abbattimento dello stabilimento originale.
Oggi insieme alla Sindaca e alla Giunta si è velocemente dimenticato di quelle sue posizioni, pronto al “sacrificio” di pezzi interi di città in nome “del bilancio”. La giunta Appedino continua a ridisegnare, a misura di ricchi e affaristi, una città che ritorna ad essere capitale degli sfratti, con servizi sempre più cari e sempre meno efficienti, che esclude e marginalizza i settori popolari e dove l’urbanistica rimane al primo punto del programma, ma di quello per far quadrare un bilancio strangolato dai debiti svendendo tutto quello che si può.
Rimandiamo al mittente gli infami tentativi di divisione, tanto più che da 25 anni la nostra agibilità è data dalla pratica politica che portiamo avanti, dalle migliaia di persone che attraversano il nostro spazio liberato, non dalla ricerca di “garanzie” di chicchesia, tantomeno dai politicanti succedutisi in questa città, di cui voi siete solo gli ultimi in ordine di tempo e sarete presto dimenticati dalla montagna di merda che vi seppellirà.

“Fanno la guerra ai poveri e la chiamano riqualificazione. Resistiamo contro i padroni della città”.
Dentro e dietro quello striscione c’era tutto questo.
Nell’incapacità di dare una qualsiasi risposta ai problemi reali della città, il governo cittadino ha chiaramente deciso di accontentare le istanze della classe media e medio alta, oltre chiaramente a quelle dei poteri forti della città, dichiarando guerra ai poveri ed alle povere, alla popolazione migrante ed a tutte le situazioni di marginalità e difficoltà economica presenti in città.
Dallo sgombero dell’ex Moi a quello dell’Asilo, passando per lo sgombero dei campi Rom ed arrivando a quello graduale, in nome della “riqualificazione”, di Porta Palazzo e Aurora.
La cantilena che fa da sottofondo a questa ondata di barbarie targata 5stelle è sempre la stessa; i prezzi degli immobili che crollano, il ripristino della legalità nel quartiere, le attività commerciali che si lamentano, la paura dei residenti “per bene”.
Così se da un lato il Comune si mobilita per distruggere ogni alternativa autorganizzata alla povertà ed all’isolamento della società capitalista, dall’altra si prodiga a creare zuccherini per la classe media e affari per i grandi investitori.
Cosa importa infondo se in Aurora ci sono esseri umani che vivono in 10 in un alloggio da 4 (pagando affitti carissimi), se le persone a basso reddito dovranno migrare verso periferie sempre più estreme creando situazioni insostenibili.
L’importante è garantire un involucro bello, quanto vuoto, a chi spende e investe.

Per questo prosegue il ridicolo clamore istituzionale che punta alla demonizzazione, a criminalizzare e a dividere.
Uno dei soliti PM con l’elmetto ha alzato il tiro con la richiesta dell’imputazione per devastazione e saccheggio per i fermati di sabato.
Il Consiglio Comunale di inizio settimana ci ha riservato lezioni di antifascismo dalla Sindaca e la complementare accusa di fascismo da parte del capogruppo del PD.
Appendino è l’ennesimo soggetto istituzionale che chiacchiera di antifascismo mentre distribuisce fumetti filofascisti ai bambini delle elementari, medaglia in memoria di camice nere e permette a casa pound di sfilare a braccio teso nelle vie della città. Non si accettano lezioni di antirazzismo da chi è complice e responsabile del genocidio che avviene quotidianamente nel Mediterraneo, non si accettano lezioni di nessun tipo da voi, meschini ed infami.
Mentre scriviamo questo comunicato, ci arriva infine la notizia che il GIP non ha concesso la convalida degli arresti per gli/le 11 fermat* di sabato, che entro oggi (mercoledì ndr) verranno scarcerati con obbligo di firma. Evidentemente la strada è ancora lunga, le accuse restano, così come i 6 compagni arrestati giovedì mattina. In questi giorni ne abbiamo lette di tutti i colori, ma non possiamo non citare la dichiarazione del questore Messina, secondo cui “tra gli 11 arrestati dalla Polizia per le violenze al corteo anarchico di Torino ci sono antagonisti che hanno precedenti anche per azioni con finalità terroristiche.”, notizia evidentemente falsa visto che tutti sono pressoché incensurati (come costretta ad ammettere anche La repubblica”) .
La solidarietà tra le lotte e nei quartieri, rappresentano l’unica opzione credibile per resistere in una città sempre di più costruita su consumo e sfruttamento.

LIBER* TUTT*!

CSOA GABRIO
https://gabrio.noblogs.org/
https://squ.at/r/16pa


Manifesto in solidarietà agli arrestat* a Torino per lo sgombero dell’Asilo e per l’operazione “Scintilla”

riceviamo e pubblichiamo un manifesto in solidarietà agli arrestati e alle arrestate a seguito dello sgombero dell’Asilo e per l’operazione “Scintilla”.

Qui pubblichiamo la versione per il web, un file (più pesante) adatto alla versione stampa è disponibile, chiunque ne abbia bisogno può contattare la redazione di roundrobin per l’invio via mail.


Messico – Solidarietà all’Asilo Occupato


Carrara – Solidarietà e vicinanza coi compagni dell’Asilo occupato e con tutti gli arrestati.

Carrara – Solidali coi compagni

Contro la vostra legalità di morte, contro le vostre mistificazioni democratiche, contro le vostre leggi fatte per chi ha tutto e spregia e umilia chi non ha niente, contro la vostra boria ed arroganza, contro le vostre gaudenti pance piene insensibili ai morsi della fame.
Con chi combatte per l’emancipazione economica e sociale degli ultimi della terra, con chi agisce per un mondo senza servi né padroni, senza dei né stati, con chi è sabbia negli ingranaggi del sistema, con chi sa ancora cos’è la solidarietà, l’affinità e la vicinanza tra gli sfruttati e gli oppressi.
Per l’anarchia, ora e sempre!
Solidarietà e vicinanza coi compagni dell’Asilo occupato e con tutti gli arrestati.
Che la rabbia di questi giorni si propaghi in ogni dove con ali di ferro e di fuoco.

Anarchici di Cheddite? Carrara


Lecco – solidarietà all’Asilo

Da Lecco vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà a* compagn* dell’Asilo occupato di Torino e a* arrestat* per associazione sovversiva dei giorni scorsi.
Questa azione repressiva è un ulteriore tassello dell’agire quotidiano dello Stato, che per sua natura attacca chi lotta per distruggerlo; non è la prima e non sarà l’ultima. Forti di questa consapevolezza, riteniamo che ogni volta valga la pena riaffermare con forza – a parole e con i fatti – che tutt* siamo colpit* e nessuno ha intenzione di fare un passo indietro.
La nostra complicità va anche a tutt* quell* che – a Torino e non solo – hanno dato una risposta, dimostrando che ci vuol ben altro per spegnere le fiamme di rivolta.
PER L’ANARCHIA, CON IL COLTELLO TRA I DENTI!
Brickoncelle e Brickoncelli


Trento – Compagni nostri

Compagni nostri

È Martedì 7 febbraio, sono le 4.40 e non si vedono ancora le prime luci dell’alba. In via Alessandria, a Torino, dove da 24 anni è occupato l’Asilo, irrompono decine di agenti in borghese. Pochi minuti e la strada si riempie di camionette, volanti, carabinieri in antisommossa, finanzieri. I mitra puntati fanno capire da subito le intenzioni: oltre lo sgombero dell’Asilo è in corso l’ennesima operazione repressiva. Sette ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di Associazione sovversiva (Articolo 270 bis), mentre le indagini coinvolgono una trentina di compagni.

Non sorprende, con i tempi che corrono, che la manovra sia rivolta a chi da anni ha lottato contro le prigioni per i senza documenti (prima CIE, ora CPR) e i rimpatri dello Stato, denunciando le complicità di chi collabora con quell’inferno senza fine che viene definito “accoglienza”. Richiesti più volte dalla sindaca pentastellata Appendino, lo sgombero e l’inchiesta vengono seguiti con cura direttamente dal Ministro dell’Interno, che al commento “I teppisti arrestati a Torino: dalle parole ai fatti”, lascia intendere che questa non è un’operazione qualunque.

Per noi non può essere più chiaro. Mentre le guerre di governi ed imprese di bandiera per il saccheggio dell’Africa stanno continuando a devastare interi paesi, provocando la fuga di centinaia di migliaia di persone, i morti nel Mediterraneo ormai non si contano più, così come quelli sulle frontiere d’Europa. Chi arriva viene rinchiuso, espulso, ucciso. Intanto la propaganda e la pratica del razzismo si fanno sempre più esplicite: il Ministro dell’Interno applaude agli omicidi della polizia, e ad essere colpito è chi si è sempre battuto, chi non ha mai smesso di sognare la libertà, chi comprende che tra giusto e legale non vi è alcuna coincidenza.

Ma c’è di più. In quello spazio, molti e molte di noi hanno passato momenti indimenticabili. Dibattiti, lotte, sangue e sudore. Tra quelle stanze ci siamo passati tutti in questi 24 anni, nelle iniziative, alle cene, nella preparazione di barricate, e la cosa che rende inespugnabile quelle mura, per quanto possano essere sbaragliate da tristi individui in divisa, è il legame che ci unisce e continuerà a farlo anche fuori, legame di solidarietà, amore e rabbia contro un mondo che è tutto da cambiare. Perché non possiamo che essere dalla parte di chi lotta contro galere di ogni tipo, deportazioni, sfruttamento. Perché nelle mani e nelle intenzioni di chi decide di battersi si trova l’unica scelta reale del nostro tempo. Le vite di migliaia di persone, così come le nostre, sono determinate da quello che facciamo o non facciamo. Così come sapevano benissimo Baleno e Sole prima di essere uccisi dallo Stato.

C’è chi grida allo scandalo, chi oggi sembra aver scoperto il razzismo di Stato; chi per anni ha fatto finta di non vedere le più di un milione di persone rinchiuse nei lager libici voluti da Minniti (ex governo PD), i controlli vis à vis, i pestaggi della polizia, gli sfratti, le retate, le espulsioni.

C’è poi chi, in solitudine come in piazza e sui sentieri, le violenze dello Stato le ha sempre viste e non le ha mai dimenticate. E pur sapendo qual è il prezzo della lotta, porta nel cuore la determinazione che può superare la paura di affrontarlo. Per questo non si è mai arreso. Per questo “dalle parole ai fatti” lo diciamo noi. Per questo, i colpiti dallo Stato a Torino, sono i nostri compagni.

Anarchiche e anarchici di Trento e Rovereto


Atene – striscioni in solidarietà con l’Asilo occupato

riceviamo e diffondiamo:

In solidarietà con l’Asilo Occupato e contro lo sgombero della polizia e gli arresti dei/delle compagn*, abbiamo appeso questi striscioni ad Atene, in piazza Exarchia e al Politecnico (rivolto all’istituto di cultura italiano).

Sugli striscioni: solidarietà all’Asilo Occupato – Torino, Fuoco a tutte le galere, Libertà a Nicco, Silvia, Larry, Beppe, Antonio, Giada.

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Milano – Azione in solidarietà agli arrestati di Torino

Riceviamo e pubblichiamo:

MILANO. Nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 attaccata la filiale di Poste Italiane di via d’Agrate. Rotte a martellate vetrate, porta dingresso e sportello bancomat. Lasciate le scritte “FUOCO AI CPR” E “SOLIDALI CON I COMPAGNI ARRESTATI A TORINO”


Roma-solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati dalla procura di Torino

TORINO, 7 FEBBRAIO 2019.

SOLIDARIETÀ ATTIVA: RISPONDIAMO AGLI ATTACCHI DEL NEMICO

 

Giovedì 7 Febbraio 2019: la polizia entra all’Asilo occupato di Torino con l’intento di chiudere un altro spazio di libertà e di conflitto,con un mandato di cattura a carico di alcuni compagni e compagne attive da anni nella lotta contro il sistema dei lager di stato conosciuti come C.P.R.
I reati contestati sembrerebbero essere per tutti/e l’associazione sovversiva e, a vario titolo, l’istigazione a delinquere, la detenzione, la fabbricazione e il porto di ordigni esplosivi.

Giovedì 7 Febbraio è un nuovo giorno di attacco nell’offensiva dello Stato contro gli sfruttati e chi si ribella. Pochi giorni dopo l’indegna sfilata di capitan coraggio vestito da playmobil ai cantieri del TAV, il ministero del terrore mette in scena un’altra giornata di plotoni schierati, di manette che tintinnano, di quartieri militarizzati. Come a Giambellino, come a Cosenza un mese fa, l’obiettivo è quello di estirpare chiunque in questo paese possa rappresentare un’alternativa alla disperazione e alla rassegnazione. Colpire chi rappresenta un reale ostacolo al dilagare della macchina della paura con la quale si vuole spianare sempre di più la strada al dominio delle mafie padronali, agli
interessi speculativi dei soliti signor Lavazza e Benetton, al tripudio della schiuma dei nuovi Signori in gialloverde.

L’Asilo rappresenta infatti un problema per chi da anni vuole fare del quartiere di Aurora e limitrofi un nuovo parco giochi per i grandi immobiliaristi, per chi parlando di riqualificazione sottrae un pezzo di città ai suoi abitanti per regalarlo alle logiche del profitto. Anni di lotte contro gli sfratti e gli sgomberi, anni di resistenza alle retate contro i/le migranti, anni di sostegno incondizionato a chi è stato privato/a della libertà. Anni di repressione, che non ha mai piegato i compagni e le compagne che hanno sempre resistito.

Nello stesso tempo si fa scattare l’ennesima operazione per 270: l’associazione sovversiva. Che chi combatte questo sistema non abbia difficoltà a riconoscersi nella finalità di sovvertire questo regime è cosa pacifica. Sappiamo tuttavia che l’art. 270, al pari di altri strumenti di cui lo stato si dota, viene adoperato ad hoc da questure e tribunali come arma per colpire le realtà in lotta. E chi da anni si spende nelle strade, e non solo per denunciare e colpire gli interessi che dietro il sistema dei rimpatri e delle espulsioni ha rappresentato l’innesto del progressivo imbarbarimento della coscienza pubblica nei confronti dell’immigrato, del “diverso”, dello “straniero”, è il primo obiettivo del nemico. Crediamo che l’attacco della procura di Torino non sia però un fatto isolato e rappresenti il segno di una fase in cui ogni forma di resistenza è nel mirino.

Crediamo anche che ogni giorno sia più urgente mettere in piedi la risposta al sistema dei vecchi e nuovi padroni. Viviamo circondati dall’orrore: morti in mare salutati con esultanza, persone uccise in strada dalla polizia, spari su chi ha la pelle di un colore diverso dal pallore occidentale, il sistema della schiavitù sempre meglio regolamentato e legittimato, il regno del falso che ogni giorno riscrive una pagina di surrealtà in cui annegare le coscienze e gli intelletti delle persone.

Chiediamo a tutti e tutte, e a noi per primi, un sussulto di dignità e di rabbia.

Chiediamo a tutti e tutte di farsi carico pienamente di ciò che significa solidarietà: sentirsi parte lesa quando colpiscono una parte della tua classe; farsi carico del peso e delle difficoltà che chi lotta al tuo fianco non può più reggere. La solidarietà è rivoluzionaria solo se è reale, e una rivoluzione può divenire reale solo se fondata sulla solidarietà.

Parteciperemo al presidio di Domenica 10 Febbraio al CPR di Ponte Galeria, e invitiamo tutti e tutte a farlo, per affiancare chi da anni prende parte a questa lotta, e perché l’attacco ai compagni e alle compagne di Torino è anche un attacco a chi vive sulla propria pelle l’oltraggio a cui queste/i si sono sempre opposti, con coraggio e generosità.

Domenica 10 febbraio scendiamo in strada, portiamo solidarietà alle recluse nel CPR di Ponte Galeria, guardiamoci in faccia e costruiamo insieme una risposta.

Salutiamo con orgoglio la resistenza messa in campo a Torino.
Col pensiero vivo alle compagne e i compagni che in queste ore vengono consegnati nelle mani dei carcerieri.
Col pensiero vivo a tutte e tutti quelli già ostaggio dello stato.

Tutte libere, tutti liberi.

NED-PSM
Rete Evasioni


Cagliari – solidarietà ai compagni dell’Asilo occupato

l 7 Febbraio alle 5, è scattato lo sgombero dell’asilo occupato di via Alessandria a Torino.

Contemporaneamente venivano arrestati alcuni compagni con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo.
L’Asilo, occupato dal 1995, è da sempre al centro delle lotte portate avanti dai compagni a Torino e in Piemonte, il suo sgombero rappresenta un duro colpo reso possibile solo da una lunghissima serie di operazioni repressive ordinate dalla procura torinese che negli anni non ha lesinato su indagini e misure cautelari.

Gli arresti di oggi sono legati alle lotte contro i CIE portate avanti dai compagni e dalle compagne con ferma determinazione, vengono accusati di aver organizzato più di venti sabotaggi contro le ditte implicate nel funzionamento dei lager per migranti e nella macchina delle espulsioni.

Non ci interessa sapere se queste accuse siano fondate o meno, siamo solidali con loro e con le azioni di cui sono accusati.

Questo governo giallo-verde non sta facendo altro che accelerare i progetti repressivi coltivati negli ultimi vent’anni, sgomberi, arresti, retate, rimpatri, cariche, e militarizzazione sono la vera faccia di quello che doveva essere un governo del cambiamento.

A noi non resta che lottare, ognuno con le sue pratiche, cercando di sferrare i colpi più duri che possiamo a questo STATO di cose.

TUTTI LIBERE

L’ASILO RESISTE

Compagne e Compagni di Cagliari


Bologna – Corteino in solidarietà con gli arrestati a Torino

Nella serata di giovedi 7 Febbraio un corteino composto da una trentina di “solidali con gli arrestati a Torino e con l’Asilo sotto sgombero” (questo il testo dello striscione d’apertura) ha attraversato le strade del quartiere Bolognina con interventi al megafono, scritte sui muri e attacchinaggio di manifesti sui fatti della giornata.
Infranti vetrate e bancomat di una BPM lungo il percorso.
La Banca Popolare di Milano è una delle banche azioniste di Alba Leasing, proprietaria dell’edificio del futuro CPR di Modena.


Savona – Solidarietá all’Asilo Occupato e ai compagni di Torino

SOLIDARIETA’ ALL’ASILO OCCUPATO e AI COMPAGNI DI TORINO

Ancora un’operazione repressiva contro chi mette i bastoni tra le ruote alla macchina devastante dello stato e del capitalismo. Solo chiacchiere senza sostanza sono ammesse per esprimere un dissenso che deve rimanere “d’opinione”… Questo è il sistema democratico.

Gli anarchici, spina nel fianco del sistema, devono essere criminalizzati e attaccati con azione congiunta sbirri/media/politici… E’ una vecchia triste storia che ritorna!

Stroncare le relazioni sociali autentiche nella realtà per lasciare dilagare la merda propagandata dal regime mentre i servi volontari sbavano di fronte al manganello sventagliato e alle veline della questura!

Che crepi la vostra legalità con cui vi sbrodolate! Democratici, nazi-leghisti, arrivisti pentastellati che possiate sprofondare!

Solidarietà ai compagni: arrestati, caricati, oppressi… sui tetti,nelle strade e ovunque! Complicità in tutte le lotte!

Anarchici a Savona e dintorni


Napoli – Comunicato solidarietà per l’Asilo

Comunicato di solidarietà per l’Asilo: l’ennesima ondata repressiva colpisce i compagni e le compagne di Torino con arresti e il tentativo di sgombero del posto. Le accuse sono associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto di ordigni esplosivi.
In questo modo vogliono spazzar via ogni ostacolo e opposizione al pensiero unico e imperante. Lo stesso questore di Torino ha lasciato intendere in una dichiarazione che si vuole rompere la relazione instaurata col quartiere, che mina l’egemonia culturale dello stato.
Questo dimostra che la divisione tra anarchici buoni e cattivi è solo uno degli strumenti di cui lo stato occasionalmente si serve per reprimere ed imprigionare.
Solidarietà e complicità con le compagne ed i compagni in lotta.
Anarchici di Napoli.


Torino: Solidarietà all’Asilo sgomberato, Mezcal Squat

La mattina del 7 febbraio gli sbirri si presentano alla porta dell’Asilo Occupato di via Alessandria 12 decisi a sgomberarlo, poco dopo altre camionette assediano e terrorizzano la palazzina abitativa “Le Serrande” di Corso Giulio Cesare 45 pronti a compiere degli arresti.

Solidarietà agli occupanti dell’Asilo che in 6 sul tetto per più di 24 ore hanno tenuto sotto scacco una macchina da sgombero, inutile e costosissima.

Infatti molteplici gli ingranaggi: polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, vigili urbani, più ROS e DIGOS tutti presenti in gran numero (chiamati anche da fuori Torino). A dirigere questa macchina repressiva: la pentastellata sindaca Chiara Appendino, l’arrivista in cerca di telecamere nonchè questore di Torino Francesco Messina, il capo della DIGOS Carlo Ambra, per non dimenticare ovviamente il fascista verde Matteo Salvini nel ruolo di mandante.

Con lo sgombero dell’Asilo si tenta non solo di cancellare 24 anni di Autogestione e lotte ma anche una delle tante facce del quartiere popolare più vissuto della città dove, da un decennio a questa parte, è iniziato uno squallido e disumano processo di riqualificazione, speculazione e ricollocazione demografica. Dopo la svendita di spazi abbandonati a grandi investitori, come Lavazza e Scuola Holden, per convertirli in macchine da soldi ben arredate, a cui si è succeduta la vendita al palazzinaro senza scrupoli Giorgio Maria Molino di un intero blocco di caseggiati di edilizia popolare, sono arrivate le restrizioni allo storico mercato popolare del Balon culminate circa un mesa fa con il provvedimento che ne vorrebbe sentenziare la morte spostandolo ai margini della città.

L’operazione non si limita allo sgombero dell’Asilo, ma tenta di giustificarlo attraverso una fumosa inchiesta giudiziaria.

L’inchiesta è firmata dal solito magistrato Emanuela Pedrotta e va a colpire 7 persone con l’accusa di associazione sovversiva per iniziative e azioni dirette in sostegno ai migranti reclusi, umiliati e discriminati.

Gli arresti non si limitano alla sola Torino ma un ragazzo viene preso nella sua abitazione a Bologna.

Ancora una volta la solidarietà e l’azione diretta vengono pesantemente represse dallo stato, a quanto pare l’unica solidarietà oggi consentita è quella a parole, ancora meglio se “social”.

Un abbraccio solidale a coloro che ieri scendendo in strada nonostante gli innumerevoli sbirri, sono stati pretestuosamente fermati e incarcerati.

La lotta antirazzista non si arresta!

Per uno Sgombero 10, 100, 1000 Occupazioni!

8 febbraio 2019
Mezcal Occupato
http://www.mezcalsquat.net/
https://squ.at/r/qlj


Rovereto – incendiato l’ingresso del tribunale

Apprendiamo dai media locali che nella notte tra il 4 e il 5 febbraio è stato dato alle fiamme uno dei portoni d’ingresso del tribunale, quello che permette l’accesso dei mezzi della polizia penitenziaria. A pochi metri, sul muro del vecchio carcere, è stata lasciata la scritta “Tutti liberi, fuoco ai tribunali”.


Attacchinaggio solidale pt.2

macerie @ Febbraio 14, 2019

14 Febbraio. Macerata. Compaiono tazebao solidali in città.

Continua a pag. 33362

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Attacchinaggio solidale pt.3

macerie @ Febbraio 14, 2019

14 Febbraio. Cremona. Manifesti in solidarietà agli arrestati sparsi un po’ di qua e un po’ di là.

Continua a pag. 33370

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Università meneghine

macerie @ Febbraio 13, 2019

13 Febbraio. Milano. Esposti striscioni in solidarietà ai compagni arrestati alla Statale e a Scienze Politiche.

Continua a pag. 33364

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Corteo

macerie @ Febbraio 13, 2019

13 Febbraio. Bologna. Ieri un grosso e caldo corteo spontaneo si è snodato per le vie del centro cittadino fino ad arrivare in piazza Verdi. Molte scritte fatte intorno al Comando Regionale dell’Arma.

Continua a pag. 33358

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Euskal Herria

macerie @ Febbraio 12, 2019

12 Febbraio. Gasteiz. Saluti solidali internazionali.

Continua a pag. 33368

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Ambasciata

macerie @ Febbraio 12, 2019

12 Febbraio. Patrasso. Nella notte imbrattata la sede dell’ambasciata italiana in solidarietà con i compagni arrestati.

Continua a pag. 33357

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I muri parlano

macerie @ Febbraio 10, 2019

9 Febbraio. Novara. Scritte in solidarietà ai compagni arrestati.

Continua a pag. 33354

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Calore a Salonicco

macerie @ Febbraio 9, 2019

9 Febbraio. Salonicco. Nella notte esplode un ordigno nell’entrata principale della Camera di Commercio Italo-Ellenica. Azione rivendicata in solidarietà ai compagni arrestati e contro lo sgombero dell’Asilo.

Continua a pag. 33351

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Striscioni ateniesi

macerie @ Febbraio 9, 2019

9 Febbraio. Atene. Appesi in Piazza Exarchia e al Politecnico striscioni in solidarietà con gli arrestati: “Solidarietà all’Asilo Occupato – Torino. Fuoco a tutte le galere. Libertà per Nicco, Silvia, Larry, Beppe, Antonio e Giada”.

Continua a pag. 33353

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Vetrine rotte

macerie @ Febbraio 8, 2019

8 Febbraio. Milano. Infrante vetrate e bancomat delle Poste in via D’Agrate, lasciate le scritte “fuoco ai CPR” e “solidali con I compagni arrestati a Torino”.

Continua a pag. 33350

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Casa del Popolo

macerie @ Febbraio 8, 2019

8 Febbraio. Giulianova. Appeno striscione di  solidarietà fuori dalla “Casa del Popolo”

Continua a pag. 33348

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Corteino selvaggio

macerie @ Febbraio 7, 2019

7 Febbraio.Bologna. Un corteino di una trentina di persone si muove per le strade della Bolognina per raccontare le operazioni poliziesche della mattina a Torino e per supportare i compagni sul tetto dell’Asilo. Attacchinaggi, scritte e infrante vetrate e bancomat di una filiale BPM

Continua a pag. 33347

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Scritte sulla sede della Lega

macerie @ Febbraio 7, 2019

7 Febbraio. Trento.In serata lasciate scritte in solidarietà con gli arrestati e contro il Ministro degli Interni in numerosi punti della città. Una in particolare “Salvini terrorista. Libertà per I compagni” proprio sulla sede della Lega in Piazza Battisti.

Continua a pag. 33343

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Attacchinaggi solidali

macerie @ Febbraio 7, 2019

7 Febbraio. Roma. Attacchinaggi solidali in zona Roma est.

Continua a pag. 33346

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Striscioni

macerie @ Febbraio 7, 2019

7 Febbraio. Bologna, Trento, Firenze, Oulx. Appena saputo delle operazioni ancora in corso di sgombero dell’Asilo e dell’arresto dei compagni striscioni compaiono in diversi punti di diverse città.

Continua a pag. 33341

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