fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2020/04/05/il-buio-oltre-il-virus/
Nel 2001 cominciò la cosiddetta guerra infinita al terrorismo dando origine a dinamiche di guerra che alla fine si sono arenate in medio oriente di fronte alla resistenza della Siria appoggiata dalla Russia, allo stallo con l’Iran e alla sconfitta in Afganistan dove ci si è dovuti mettere d’accordo con i talebani. Ma la posta più importante di queste campagne belliche più o meno pretestuose e precedute da ostensioni mediatiche di diritti e democrazia è stata vinta: quella di ridurre le libertà e aumentare il controllo sociale attraverso la paura del terrorismo. Col tempo però la massiccia dose di paura anche se rinnovata di volta in volta semplicemente creando le condizioni stesse dell’esistenza di un terrorismo, si è esaurita e sono comparsi i primi sintomi di un malessere diffuso. Così ecco che nel 2020 un virus che dai dati disponibili a livello planetario è probabilmente più innocuo di quelli dell’influenza i quali compiono stragi annuali nella più completa indifferenza, diventa il nuovo paradigma della perdita di libertà: in suo nome non vengono potenziati i presidi sanitari né viene aumentata l’attenzione per le persone a rischio e vengono abbandonati tutti gli altri malati, ma con il pretesto e/o l’illusione di fermare un contagio che è ormai ampiamente diffuso, vengono abolite le libertà costituzionali rimaste, si militarizza il territorio, si sdogana la possibilità di controllo telematico massivo di ogni soggetto. Si fa insomma ciò che probabilmente non si dovrebbe fare col rischio di endemizzare il Covid , cercando di imitare tardivamente la Cina mentre la si demonizza . La campagna di terrore si svolge a reti unificate e chi non ci sta viene apertamente minacciato da un pungo di idioti catafratti sulle sedie del governo e degli enti locali , in completa assenza di un Parlamento e appoggiato mediaticamente da una lobby di mediocri pseudo scienziati che trasformano ipotesi tutte da accertare in certezze granitiche che regolarmente si scontrano con i dati statistici che arrivano da ogni parte del pianeta.
Ma tutto questo serve ad altro rispetto alla tutela della vita e della salute che è essenzialmente anche quella una espressione sociale: si punta a una sorta di reingegnerizzazione dei rapporti e a una demolizione controllata di un’economia non più sostenibile da parte degli stessi soggetti e forze che l’hanno creata: il virus, ma soprattutto la semina di angoscia e le misure di segregazione che peraltro hanno uno scarso significato medico, si presta magnificamente sia a nascondere il fallimento di un sistema, sia a salvare e rafforzare i poteri che lo hanno costruito, sia a prevenire ribellioni e resistenze attraverso un capillare controllo e la militarizzazione del territorio da cui non si tornerà indietro, così come il patriot Act non è stato più abolito. Per dare un’idea di ciò che sta accadendo o comunque di ciò a cui tendono i padroni del denaro basti pensare che in meno di una settimana la Federal Reserve è stata fusa di fatto con il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti e BlackRock, la più grande e potente istituzione di servizi finanziari del mondo, è stata incaricata di eseguire le acquisizioni e operazioni future con i 4,5 triliardi di dollari del piano di denaro dall’elicottero. Tutto sarà ristrutturato e i disoccupati saranno una marea, mantenuti come nel basso impero da elemosine appena sufficienti a consentire il consumo, controllati perché non si ribellino, mentre ogni diritto del lavoro sarà di fatto abolito e la democrazia diventerà una farsa ignominiosa, da commedia degli inganni che era diventata.
Tuttavia bisogna vedere se il brandeggio dell’arma virale riuscirà nel suo intento perché ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: c’è un prezzo da pagare da parte dei poteri che hanno approfittato della comparsa di un microorganismo sulla cui origine per il momento non è possibile dire altro se non che era stato preconizzato con sorprendente precisione nei giochi di simulazione di cui si diletta l’elite neoliberista, per portare su un piano orwelliano il controllo sociale. Questo prezzo sta nella inevitabile frattura del mondo e rinuncia all’idea di impero universale: Washington è stata colta di sorpresa dalla capacità di risposta cinese al Covid, qualcosa che nemmeno immaginava e che l’occidente non è stato in grado di replicare pur avendo avuto due mesi di vantaggio, questo mentre l’Europa dava coram populis la prova della sua incapacità e impotenza se non della sua inesistenza stessa. Il mondo che verrà dopo questa crisi in parte controllata, in parte fuori di ogni controllo non sarà più lo stesso e diventerà dal punto di vista occidentale molto più piccolo, un fattore dell’equazione, ma non più l’equazione stessa e dunque anche le ricette che ci hanno illuso non potranno più essere spacciate come universali e necessarie.