L’uomo mascherato [ITA]

fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2020/04/09/luomo-mascherato/

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Mi rendo conto che cercare di capire qualcosa in questo gran baccano di morte artefatta,  introdurre qualunque elemento di razionalità sia di per sé una sfida all’autorità e dunque degno di censura, perché anche un solo granello di lucidità potrebbe precipitare allo stato solido una soluzione sovrassatura di confusione e retorica: dopotutto c’è anche caso di accorgersi che il Covid più che un virus, peraltro non più preoccupante di quello della suina di una decina di anni fa,  è un’ occasione per spezzare definitivamente ciò che rimane di conquiste  e speranze sociali,  di portare il discorso sui meri ” diritti creaturali” del vivente  che furono all’inizio degli anni ’80 l’arma con la quale si portò al patibolo il pensiero del conflitto storico e sociale, lasciando come residuo quello debole, troppo debole in effetti contro il capitale. Ma per carità non voglio inerpicarmi su un terreno filosofico e torniamo al sodo, ovvero al racconto dell’epidemia che oggi alla reclusione forzata, inutile a salvare vite, ma solo a nascondere il vero stato della sanità – in Lombardia però ne abbiamo avuto qualche esempio –  ma anche destinata ad endemizzare il Covid, nuovo strumento di governo e di paura. Da qualche giorno viviamo la saga della mascherina che molti governatori vorrebbero rendere obbligatoria  benché essa sia sconsigliata dall’Oms, dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie e persino dal Ministro della salute, perché non solo non ferma il virus, ma dà un falso senso di sicurezza, può anzi aumentare il rischio di contagio con la sua manipolazione e infine costituisce possibile causa di assembramenti per procurarsele a prezzi da mercato nero, peraltro  non sono più sopportabili da una popolazione lasciata senza aiuti e senza lavoro. Quest’ultima cosa la dico per chi ancora non abbia capito la presa in giro di Conte.

L’unico caso in cui il suo uso è ufficialmente consigliato è quello in cui si si abbia la certezza di essere portatori del Covid 19, eventualità quasi metafisica perché i tamponi vengono fatti con il contagocce in maniera rapsodica come si sarebbe detto una volta,  sono inaffidabili potendo rilevare sequenze di rna virale appartenente ad altri coronavirus o addirittura ad altre famiglie di virus a Rna, perché manca il personale e i mezzi per analisi corrette a tappeto e non esiste nemmeno la volontà di procedere in questo senso perché si potrebbe scoprire che il virus è molto diffuso, facendo crollare la letalità che gli viene artatamente attribuita (ma già così piuttosto bassa). E se la gente dovesse perdere la paura addio nuovo ordine mondiale e addio agli affari ultra miliardari per il vaccino di incertissima utilità che Bill Gates si appresta a produrre dopo aver opportunamente annunciato cinque anni fa la pandemia da coronavirus. Trovando anche degli imitatori come il povero Zingaretti, non proprio un fulmine di guerra, che ha appena comprato 2,5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale che non c’entra una minchia con il coronavirus e che anzi potrebbe essere sospettato di avere effetti negativi in caso di Covid. Spero almeno ci siano stati buoni affari.

Però la ragione per imporre le mascherine, al di là degli affarucci sottobanco dei governatori esiste eccome: la gente sta a casa, vede la televisione e i suoi epicedi funerari ma fra le sue conoscenze gli ammalati di coronavirus non ci sono e men che meno i morti  a parte le zone dove proprio gli ospedali hanno diffuso l’infezione ai ricoverati più gravi, insomma potrebbe cominciare a coltivare un senso di irrealtà e allora occorre un simbolo, un marchio che ribadisca la condizione in cui siamo, che fughi con la sola forza della sua presenza ogni possibile dubbio e fomenti ancora di più la paura. Com’è noto l’uso generalizzato della mascherina nacque nel 1919 in Giappone all’epoca della vera epidemia di influenza spagnola: allora dei virus si sapeva poco, anzi la distinzione con i batteri si limitava al fatto che erano di gran lunga più piccoli e peraltro la loro scoperta era stata fatta non sugli animali, ma sulle piante con il mosaico del tabacco che attaccava le foglie di questa pianta causando perdite economiche grandissime tra i grandi proprietari delle piantagioni. Ovvio che precauzioni utili contro batteri servissero a ben poco contro i virus,  ma diversamente da quanto accade in occidente esse non sono mai state percepite come un segnale di protezione individuale contro gli altri, una specie di  homo hominis virus, ma come  segno di coesione comunitaria. E perciò furono e sono tutt’ora simbolicamente molto usate in Asia come segnale di appartenenza, anche se non servono.

Del resto ormai in Italia politici e amministratori si trovano di fronte a una sorta di spirale, quanto più le misure prese sono state esagerate, inutili se non controproducenti e letali per l’economia tanto più non possono essere sconfessate e anzi debbono essere ribadite con un’escalation di cui la mascherina obbligatoria è l’ultima trovata. Esattamente come la quasi ovvia entrata in letargo del virus, man mano che avanza la bella stagione, la nebbia con le polveri fini in sospensione diminuiscono e le difese immunitarie anche delle persone con gravi patologie si rinforza, verrà senz’altro spacciata come una evidenza della bontà della strada scelta. Anche se il fatto che si voglia cancellare la scuola anche per l’anno prossimo rivela che i provvedimenti draconiani e il panico sono servite a mantenere il circolo il virus che peraltro è così debole da colpire solo in tarda età e/o seriamente malate, richiedendo perciò più attenzione sanitaria alle fasce a rischio e non segregazioni. In compenso potremo celebrare la scomparsa di qualsiasi altra patologia: i tumori, gli infarti, gli ictus e insomma tutto ciò di cui solitamente si muore non esistono più. Ma verrà il momento in cui molti dovranno togliersi la mascherina.

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